Maggio mese del Rosario alla Madonna

Liturgia

50 Ave Maria, 5 Padre nostro, 5 Gloria al Padre, 5 Gesù mio perdona…poi la Salve Regina e poi le Litanie, cioè quelle brevi invocazioni rivolte a Dio e alla Madonna, recitate come se corressi, ….

ma alla fine c’erano sempre le mentine (imparai molto tardi che il nome tecnico è ginevrini) o i confetti  (quelli piccoli, non quelli grossi con la mandorla), e erano riservati unicamente a noi bambini. 

Solo l’ultimo giorno di maggio c’era una caramella al pomo o alla menta. E lì subentrava la difficoltà della scelta.  

Noi bambini si partecipava al Rosario e si subiva la ripetitività della preghiera solo per il post-Rosario. 

Si era contenti e ci si guardava con occhiate furtive quando chi conduceva la preghiera  invece delle dieci Ave Maria che accompagnavano i misteri ne recitava soltanto nove….ma riceveva la nostra disapprovazione quando erano undici. 

Il Rosario era recitato nella cucina della famiglia, se il tempo minacciava acqua o temporale, oppure nel cortile di casa insieme alle altre famiglie del caseggiato. 

Solitamente erano le donne che pregavano a voce alta e stavano in gruppo. Noi bambini eravamo tenuti per mano o vicini a loro, mentre non molto distanti erano gli uomini, con il cappello in mano, e che muovevano solo le labbra o rimanevano in silenzio. I giovani per lo più andavano, rimanevano o venivano al Rosario nei cortili o dai cortili vicini. Appresi in seguito che andavano, rimanevano o venivano perché era lì che li portava il cuore…non il Rosario. 

Mentre le donne facevano scorrere i grani della Corona del Rosario, a noi insegnavano a contare le Ave Maria con le dita delle mani. Gli uomini non avevano nessun segno religioso, ma in seguito scoprii che molti di loro portavano un Santino nel portafoglio. 

Religiosità di altri tempi e di altra mentalità. Semplice. Forse più per tradizione che per convinzione. Ma era fede!

Guardando certe statue della Madonna di Lourdes, mi colpiva la Corona del Rosario che teneva nel braccio destro perché aveva sei decine. Ho sempre pensato che fosse un errore di chi aveva fatto lo stampo. Poi mi fu rivelato che san Bernardette, la veggente, aveva pregato con la corona di santa Brigida di Svezia (morta a Roma nel 1373) che si componeva di sessantatré Ave Maria perché tali si credevano essere  gli anni che Maria era vissuta sulla terra. 

Il Rosario come lo conosciamo noi, era in sostituzione dei 150 salmi della Bibbia che i monaci recitavano durante la giornata. Anzi, pare che già nel 850 i monaci che non sapevano leggere o non imparavano a memoria i Salmi recitassero 150 Padre Nostro.

E per essere sicuri che recitavano 150 preghiere avevano dei sassolini che in seguito vennero sostituiti da una corda con 150 nodi, molto più facile e semplice da gestire e da avere con sé.

Oggi, con l’integrazione desiderata  da san Giovanni Paolo II, i misteri sono 20 e le Ave Maria risultano essere aumentate a  200. Noi recitiamo una quarta parte del Santo Rosario. Ecco perché diciamo solo 50 Ave Maria. 

E’ nel 1200 che i monaci Cistercensi svilupparono il Rosario come una corona di rose (cioè preghiere) da offrire a Maria. 

E’ san Domenico che nella prima decade del 1200 propagandò il Rosario, ricevuto da Maria come aiuto contro le eresie. 

Anche l’Ave Maria ha avuto un suo sviluppo. 

Dalla prima formulazione,  del IV secolo, che univa insieme, con qualche piccola variazione, il saluto dell’angelo Gabriele e della cugina Elisabetta presi dal vangelo di Luca, è stata aggiunta la parte Santa Maria, Madre di Dio….a partire dalla metà  del 1300. 

Il Padre nostro l’ha insegnato Gesù stesso. 

E’ quello che troviamo nel vangelo di Matteo 6, 9-13 con le sue sette richieste. Tre rivolte per Dio e quattro rivolte per gli uomini. Ma già dire …nostro…  significa che non lo prego per me, ma per e con tutti gli altri e con loro condivido gioie, dolori e richieste. 

Il Gloria al Padre…. È una lode o dossologia alla Trinità 

Preghiera molto antica al Dio uno e trino. Era recitata e diffusa già al tempo di san Benedetto morto nel 547. La sua origine deve ricercarsi nei primi secoli della Chiesa. E’ Gesù che dice di battezzare le persone nella Trinità (vangelo di Matteo 28,19-20). 

La giaculatoria Gesù mio, perdona le nostre colpe….l’ha insegnata la Madonna apparsa ai tre pastorelli di Fatima nel 1917, durante la prima guerra mondiale. 

In tutte le apparizioni mariane viene raccomandata la recita del Santo Rosario per la protezione dal male, per la pace, per ottenere grazie per sé e per gli altri, come preghiera a beneficio dei defunti. 

Molti Santi e Santi dicono che la recita del Rosario concede più miracoli di tutte le altre preghiera. San Pio da Pietralcina, sostiene che il Demonio ha paura del Rosario. Nel Giudizio finale della cappella Sistina a Roma si vedono alcune anime che vengono salvate dagli Angeli trascinandoli con una corona del Rosario. 

La Salve Regina è una antifona, cioè una preghiera cantata dalla Chiesa a partire dal 1100, che loda e prega Maria perché interceda per il perdono e la misericordia di Dio, in difesa della nostra salvezza e nella speranza dell’incontro con Gesù. 

Il Rosario è preghiera evangelica perché nei 20 misteri, o poste, che sono momenti significativi della vita di Gesù e di Maria, si ripercorrono i Vangeli. Allora mentre recito le 10 Ave Maria penso a quella pagina evangelica enunciata nel mistero, penso a che significato ha per me e nella mia vita, penso a cosa produce per la mia salvezza.  

Il Rosario sembra una preghiera ripetitiva ma se è fatta con amore non  può essere ripetitiva perché l’amore è per sua natura dinamico e sempre nuovo. Molte cose nella nostra vita sono ripetitive, come il lavoro, il mangiare, le stagioni, i movimenti celesti, ma ciò che li rende nuovi è il trovare una motivazione diversa tutti i giorni. 

E per Maria, Madre mia celeste, una motivazione sempre nuova la devo trovare e cercare. 

E’ una prova d’amore per Lei.

D’altra parte il ripetere certi gesti mi porta ad avere sicurezza.  

Esistono molte forme di Rosario. Ogni ordine religioso ha il rosario della propria Congregazione. Per cui abbiamo il rosario dei sette dolori di Maria che è proprio dell’ordine dei Servi di Maria. C’è il rosario francescano composto da settanta grani.  Poi c’è la corona ad anello, la corona a bracciale, la corona dei bimbi che invece delle dieci Ave Maria ne recitano soltanto tre. Poi il rosario Missionario, la corona della Divina Misericordia, la corona delle sette gioie di Maria, della famiglia di Nazareth,…

Anche molti santuari mariani sono dedicati alla Madonna del Rosario, ed in ogni Chiesa, un quadro o una Madonna con il Rosario in mano, c’è sempre. 

Ricordo che negli ultimi anni del 1900 a Cadecoppi  fu restaurata una Madonna seduta in trono con Gesù Bambino sulle ginocchia. La Madonna recava nella mano destra una corona. La statua fu denominata “Maria che ci dona Gesù e il Rosario”. Ora la composizione è nel museo della Abbazia di Nonantola. 

Allora quando recito il Rosario mi viene quasi da pensare che prego con Maria guardando a Gesù per comprenderLo meglio seguendo così quel dolce Suo comando rivolto ai servi alle nozze di Cana: “Fate tutto quello che Lui vi dirà” (vangelo di Giovanni 2,5).

Allora quando recito il Rosario mi viene quasi da pensare che  sono in compagnia di Maria e di Gesù ed insieme guardiamo alle necessità del mondo e alle mie sofferenze e gioie  e ne parliamo insieme. 

Allora quando recito il Rosario mi viene quasi da pensare che faccio parte di una catena che unisce me con tutti coloro che amano Maria e Gesù. 

Allora quando recito il Rosario mi viene quasi da pensare che Gesù è in mezzo a noi perché “dove sono  due o tre riuniti nel mio nome Io sono in mezzo a loro” (vangelo di Matteo 18,20). E con noi c’è anche Maria. 

Allora…

la recita del Rosario, preghiera raccomandata da molti Pontefici a partire dal papa san Pio V nel 1569 per arrivare a papa Francesco, non è più un peso, un adempimento, una tradizione, una pia pratica,  un …ma tanto non fa male e può fare solo bene!

Se lo recito da solo, essendo tutte preghiere volte al  plurale, non prego solo per me, ma anche per gli altri. 

Se lo recito in casa, la mia cucina diventa una piccola chiesa domestica, unita non solo dalla convivenza fisica, ma anche da quella spirituale. 

Se lo recito nel cortile di condominio o del quartiere insieme ad altri, diventa segno di pietre vive, capaci di testimoniare Cristo morto e risorto. 

Buon Rosario, 

felice mese Mariano, 

a Gesù attraverso Maria…e

non dimentichiamo un fioretto o penitenza per Maria scelto e condiviso con tutti sia in casa che  nel quartiere .

Enzo